Ciao, mi chiamo Francesco.

ottobre 01, 2015



1 Ottobre 2015

Che noia, che noia! Essere donne da tutta una vita, nasci donna e muori donna, non avviene nessun cambiamento, nessuna mutazione. Al massimo puoi nascere stecchino e morire palla, nascere sgorbietto e morire gnocca (il più delle volte però avviene il contrario), ma niente un cambio di sesso anche piccino non avviene. Una cosa equa, 50 anni da donna e altri 50 da maschio, nasci donna e poi quando ti annoi puff! ti trasformi. Che noia! Sarebbe stato bello vedere il mondo con altri occhi, gestire un nuovo corpo, ascoltarlo, capire se è vero che l'uomo pensa sempre e solo a una cosa (perché noi donne non ci pensiamo mai, vero? Siamo esseri asessuati), vedere cosa si prova quando si vede per la prima volta una donna bella, affascinante, con lo smalto rosso e i lineamenti delicati. Il cuore che batte forte perché sa che deve essere impavido e conquistare la bella, invertire i ruoli nel gioco della seduzione, essere dall'altra parte. Sì, sarebbe bello poterlo fare per un giorno o anche solo per dieci minuti, ma come? Come?
La chirurgia? Ci stavo pensando ma il cambio di sesso è irreversibile, niente marcia indietro, molto rischiosa e ho già trovato me stessa qui in questo corpo, ho avuto la fortuna di nascere con tutto nel posto giusto. Pensate invece a chi non ha questa fortuna a chi sente che il proprio corpo non li appartiene e chi rischia la vita per ritrovarsi e come ben servito deve sentirsi discriminato dalla società, ritrovarsi un'etichetta attaccata con su scritto transgender. Ciò che esce fuori dagli schemi spaventa le menti più deboli. Certo, certo, avete ragione biologicamente veniamo tutti distinti in un modo o nell'altro, uomo, donna, eterosessuale, omosessuale e via dicendo; però non ho mai sentito nessuno dire "Ehi lo sai che quello è etero!", ciò che nasce come nome per la medicina diventa una discriminazione nella società. Sotto la pelle siamo tutti uguali, ci differenziamo solo nel cuore, qualcuno potrebbe esserne privo. Lo sapevate che il primo intervento chirurgico per un cambiamento di sesso è stato effettuato nel 1930? Dunque sì, i transgender non sono frutto dell'era moderna sempre più pervertita ma sono sempre esistiti come tutti altri noi, può succedere che la natura ci faccia il brutto scherzo di privarci di qualcosa e quando questo qualcosa è il nostro corpo saremmo disposti a rischiare la vita pur di passare pochi istanti con esso. E sapete che c'è? Che io, nonostante sia razionalmente impossibile, i dieci minuti da uomo me li vivo e vi dimostrerò che anche se cambia la forma l'essenza rimane immutata.
Un modo razionale per portare avanti questo piano è contattare una formidabile make-up artist nostra amica e non trucco e parrucco qualunque ma make-up per teatro, roba seria. Concy: una piccola-grande attrice che non segue la massa e sceglie il teatro per sentirsi libera, e per fortuna che esistono ancora ragazzi che amano il teatro. L'avvertiamo e lei ovviamente si presta al gioco e così questa mattina io, Teresa e Concy ci incontriamo e iniziamo la mia trasformazione.
Adoro quando mi truccano mi rilasso, Concy impiega all'incirca una mezz'ora abbondante per trasformarmi in un uomo, Teresa poi mi porta un cappello gentilmente sponsorizzato da sua padre e una camicia gentilmente sponsorizzata da suo fratello, a sua insaputa.
Non mi sono ancora guardata allo specchio, mi vesto di tutto punto e poi piano piano mi avvicino ad uno specchio e... OMMIODIO il bisnonno della Calabria! Mi manca solo la lupara in mano.
I miei dieci minuti iniziano all'insegna di un ibrido tra Clint Eastwood e un personaggio della Sicilia uscito da un film di Giuseppe Tornatore.

10:00
"Bè come ti senti?" mi domandano gli altri amici che intanto erano accorsi a vedere la trasformazione.
"Ma ancora non riesco a rendermi conto, ma sono proprio brutto come maschio. Ho avuto difficoltà ad abbottonarmi la camicia, è diversa da quella delle donne, devo riabituare il mio corpo ai gesti semplici e meccanici."
"Tipo la pipì?"
"Bravo! Tipo la pipì!"
"Ehi no ragazzi, cortesemente, questi esperimenti fuori da casa mia!" esclama giustamente Teresa preoccupata per l'incolumità del suo bagno.

Ero terribilmente rude e questo mi piaceva, i maschi non si truccano, escono di casa così, noi invece ci sottoponiamo alle ore mattutine di restyling, la nostra bellezza esteriore è racchiusa in un tubetto di mascara la loro nella semplicità delle cose che indossano. Anche i pensieri diventavano più semplici, all'improvviso ho sentito un irrefrenabile bisogno di tette! Tette! Tette! ... E se dieci minuti sono assai e poi non si torna più indietro? ...Tette... In automatico la risposta a tutto diventava Tette.

"Fra ma che vuoi fare? Ci andiamo a prendere un caffè?"
"Mi sento brutto non voglio uscire!" (starò mica entrando nella fase dell'adolescenza?)

Cammino un po', faccio un po' di apprezzamenti volgari nei confronti di Teresa e apro il flusso dei pensieri ...Tette... No le tette non c'entrano questa volta, mi chiedo perché debba essere un caso sociale il cambio di sesso, perché debba creare tutto questo scalpore? Alla fine anche vestita da maschio io non cambio, i miei pensieri sono sempre gli stessi, la mia timidezza uguale, le mie insicurezze (purtroppo) anche. Cosa cambia? Cosa vi sconvolge? Siamo sempre noi, mi ci metto anch'io di mezzo, metto la mia faccia per dimostrare che guardare con gli occhi a volte è inutile, molte cose si vedono solo con il cuore ed è vero.
0:00

Scadono i dieci minuti e Francesco viene cancellato con una salviettina struccante, chissà che uomo sarei potuto diventare...Vestito così sicuramente sarei finito in qualche losca banda.

Per i maschietti interessati a vivere dieci minuti femminili, stiamo cercando volontari che si sottopongano al trucco e parrucco male to female, se siete interessati non esitate a contattarci!

Tette... scusate, era una rimanenza!

You Might Also Like

0 comments

Subscribe